Calderón: Un Viaggio Nei Labirinti del Sogno e della Realtà
In Calderón, l’articolata opera di Pier Paolo Pasolini che si snoda attraverso i contorti meandri della psiche umana e le istanze di potere, si assiste al dispiegarsi di una narrazione a più strati, dove sogni e veglia si confondono. L’adattamento moderno di questa tragedia prende le mosse nella Spagna sotto il regime di Franco, e ci conduce, tra rimandi intertestuali, dalla visione onirica del dramma di Calderón de la Barca fino agli incastri pittorici di Velázquez in Las Meninas.
Sogni Incrociati e Sguardi Multipli in una Spagna Evocativa
La struttura narrativa di Pasolini si costruisce su quattro sogni, vissuti dalla protagonista Rosaura, che si svolgono in contesti sociali contrastanti, palesando le contraddizioni e le oppressioni di una società stratificata e violenta.
Dalla Veglia al Sogno: il Perpetuo Ciclo di Rosaura
Il pubblico segue il personaggio di Rosaura, ora giovane erede di una influente famiglia madrilena, ora donna di strada intrappolata nel ciclo della povertà e della prostituzione, ora madre e moglie disadattata e oppressa dal proprio ambiente. Ogni risveglio in un nuovo contesto rappresenta l’inizio di un altro sogno, sollevando interrogativi su ciò che è reale e ciò che appartiene al regno dell’illusione.
In questa narrazione, i temi della paternità e della sessualità sono esplorati con audacia, attraverso figure controverse come quella di Sigismondo e Pablito, i cui complessi rapporti con Rosaura evidenziano gli orrori e le repressioni del regime franchista. La ricerca della propria voce e identità da parte di Rosaura si scontra inevitabilmente con il potere autoritario, rappresentato dalla figura trasformante di Basilio/Basileus, che simbolizza il potere repressivo nei vari strati sociali e personali di Rosaura.
La pièce si conclude con un’amara riflessione sulla realtà e le potenzialità rivoluzionarie dei sogni: la speranza illusoria di una salvezza da parte degli operai, lascia lo spettatore sospeso tra disillusione e aspirazione, in un teatro che diventa specchio della vita in cui si riflettono, scomposti e ricomposti, i ruoli sociali e i desideri più profondi dell’uomo.
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