Il mondo del teatro italiano ha perso, nel giro di un solo anno, due dei suoi interpreti più intensi e amati: Glauco Mauri e Roberto Sturno. Due artisti legati da un sodalizio umano e professionale durato oltre quarant’anni, che hanno segnato intere generazioni di spettatori e attori.

Un’amicizia d’arte e di scena

La loro storia comune inizia nel 1981, con la nascita della Compagnia Glauco Mauri Roberto Sturno. Insieme hanno portato sui palcoscenici italiani il grande teatro classico e moderno: Shakespeare, Pirandello, Beckett, Dostoevskij, Goldoni, Goethe. Una collaborazione fondata sul rispetto reciproco, la passione per l’arte scenica e una visione comune: il teatro come luogo di verità, emozione e pensiero.

Glauco Mauri: la voce della profondità

Nato a Pesaro nel 1930, Glauco Mauri è stato uno dei pilastri del teatro del Novecento. Dopo gli studi all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, ha attraversato il secondo dopoguerra con una straordinaria carriera come attore e regista. La sua voce inconfondibile e la sua interpretazione intensa hanno dato corpo a personaggi profondi e tormentati. Si è spento a Roma, il 28 settembre 2024, pochi giorni prima di compiere 94 anni. Il teatro italiano perde con lui un uomo di cultura, un maestro di generazioni e una coscienza civile.

Roberto Sturno: la leggerezza e l’intelligenza

Romano, classe 1946, Roberto Sturno era un attore dotato di grande sensibilità e versatilità. Ha attraversato i ruoli più diversi – dal dramma alla commedia – con una naturalezza elegante, rendendo ogni personaggio autentico e vivo. Con Mauri ha condiviso il palco in spettacoli diventati leggendari, interpretando figure emblematiche del teatro mondiale. Ci ha lasciati il 22 settembre 2023, nella sua casa in Abruzzo, all’età di 77 anni.

L’eredità di una compagnia d’eccellenza

Chiunque abbia avuto il privilegio di assistere a uno spettacolo della loro compagnia sa che Mauri e Sturno erano più di due attori: erano custodi di un teatro alto, ma accessibile; profondo, ma mai retorico. Hanno formato giovani, portato cultura nei teatri di provincia e nei grandi festival, e fatto innamorare del teatro un pubblico ampio e trasversale. Per chi come noi lavora dietro le quinte, contribuendo al viaggio degli spettacoli da una città all’altra, incontrare la loro compagnia era sempre motivo di orgoglio. La nostra collaborazione con la Compagnia Glauco Mauri Roberto Sturno è iniziata nel 1988 e si è protratta fino all’ultimo tour, in un rapporto fatto di stima reciproca, fiducia e professionalità. Abbiamo accompagnato i loro spettacoli lungo le strade d’Italia, condividendo la dedizione per un teatro fatto con passione, precisione e rispetto per ogni dettaglio.

Un addio che è un arrivederci

Glauco Mauri e Roberto Sturno non sono più con noi, ma le loro voci risuonano ancora in chi ama il palcoscenico. I loro spettacoli restano impressi nella memoria del pubblico, e il loro esempio continuerà a guidare chi fa del teatro una vocazione. Grazie, Maestri. Che il sipario si riapra sempre, per voi.

Il cammino artistico della Compagnia Mauri Sturno

Anni ’80

* Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare (1988)
* Don Giovanni di Molière (1989)
* Dal silenzio al silenzio, atti unici di Samuel Beckett (1990)

Anni ’90

* Riccardo II di William Shakespeare (1991)
* L’idiota di Fëdor Dostoevskij (1993)
* I quaderni di conversazione di Ludwig van Beethoven (1994)
* Edipo Re – Edipo a Colono di Sofocle (ripresa 1994/1995)
* La tempesta di William Shakespeare (1995)
* Spettri di Henrik Ibsen (1997)
* Il rinoceronte di Eugène Ionesco (1998)
* Re Lear di William Shakespeare (1999)

Anni 2000

* Variazioni enigmatiche di Éric-Emmanuel Schmitt (2000)
* Volpone di Ben Jonson (2002)
* Il bugiardo di Carlo Goldoni (2003)
* Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij (2005)
* Faust di Johann Wolfgang von Goethe (2007)
* Il Vangelo secondo Pilato di Éric-Emmanuel Schmitt (2008)
* L’inganno (Sleuth) di Anthony Shaffer (2010)
* Quello che prende gli schiaffi di Leonid Nikolaevič Andreev (2011)

Anni 2010

* Da Krapp a Senza parole, raccolta di atti unici di Samuel Beckett
* Una pura formalità, dal film di Giuseppe Tornatore
* Quattro buffe storie, che include:

* Cecè e La patente di Luigi Pirandello
* Domanda di matrimonio e Fa male il tabacco di Anton Čechov

* Finale di partita di Samuel Beckett (2017)
* En attendant Beckett, percorso multimediale su Samuel Beckett (2017)
* Il canto dell’usignolo, recital su William Shakespeare (2016)

Anni 2020

* I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij (2018/2019)
* Re Lear di William Shakespeare (2020)

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